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Candida vaginale: cos’è, sintomi, cause e ruolo del microbiota

La candida vaginale è un’infezione che colpisce milioni di donne ogni anno, di frequente associata a una modificazione dell’equilibrio tra i batteri vaginali e l’ambiente ospite dovuto a cambiamenti fisiologici o non.

Questo articolo fornirà una panoramica completa su una delle infezioni fungine femminili più comuni: inizieremo descrivendo le correlazioni tra microbiota e candida e ci soffermeremo sull’importanza di mantenere il microbiota sano per il proprio benessere intimo.  Proseguiremo poi nel descrivere i principali sintomi della candida vaginale e analizzeremo le possibili cause,nonché i principali metodi di prevenzione della candida vaginale. Infine, spiegheremo l’importanza di un attento monitoraggio della propria flora batterica intima grazie al test del microbiota vaginale di Wellmicro®.

Microbiota e candida vaginale

Il microbiota vaginale è un intricato e dinamico ecosistema che si modifica durante la vita della donna, instaurando con essa una relazione mutualistica. L’equilibrio tra microbiota vaginale e l’ospite è, quindi, fondamentale per la salute dell’apparato uro-genitale della donna, sia nella prevenzione di infezioni genitali (come la candidosi), sia nella salute riproduttiva.

La candida è spesso associata a un’alterazione dello stato di equilibrio dei microrganismi locali che compongono il microbiota vaginale. Tale condizione è conosciuta come disbiosi vaginale e si caratterizza come un’anomalia nella normale composizione e varietà microbica, in cui microrganismi potenzialmente patogeni incrementano a discapito di quelli benefici. Mantenere il microbiota sano è, dunque, sinonimo di salute: ma in che modo si definisce una condizione di equilibrio?

Perché un microbiota vaginale sano è importante

Generalmente un microbiota vaginale sano è composto nella maggior parte da specie appartenenti al genere Lactobacillus (>70%), ma la sua composizione eubiotica può variare da persona a persona in base all’età, all’igiene intima, allo stile di vita, ai livelli ormonali e alle abitudini comportamentali. I lattobacilli forniscono una protezione contro la colonizzazione e proliferazione di microrganismi potenzialmente patogeni, principalmente attraverso la produzione di acido lattico e il conseguente mantenimento di un ambiente vaginale con pH acido (di circa 4).

A seconda della specie lattobacillare più abbondante presente nel microbiota vaginale, la comunità scientifica ha identificato 5 profili di composizione della flora vaginale, denominati “Community State Type” (CST). Appartenere a uno specifico CST piuttosto che a un altro risulta essere un fattore fortemente correlato al rischio di sviluppare la candida o contrarre altre infezioni genitali. Le donne che appartengono al CST I (caratterizzato dalla dominanza di Lactobacillus crispatus) hanno dimostrato una maggior protezione da infezioni vaginali e una migliore condizione di salute genitale generale

Il legame tra microbiota e candida vaginale è oggetto di approfonditi studi scientifici, ma come si manifesta generalmente questo disturbo e in che modo è possibile riconoscerlo?

Cos’è la candida vaginale?

La candida vaginale, spesso anche conosciuta come candidosi vaginale, candidiasi vaginale o candida vulvovaginale, è un’infezione causata da un particolare tipo di fungo saprofita, più precisamente un lievito, chiamato Candida albicans. Normalmente questo fungo si trova nelle mucose genitali, nell’intestino e nella cavità orale della donna.

Circa due terzi delle donne in età fertile hanno sperimentato almeno un episodio di candidosi vaginale nell’arco della vita. In una piccola percentuale, circa il 4-5% dei casi, questa condizione può evolversi in una forma cronica ricorrente, con più di tre episodi all’anno, rendendone più difficili il controllo e le cure.

Come si contrae la candida vaginale e in che modo si trasmette?

Cause della candida vaginale

La candida è un fungo che normalmente vive sulla pelle e a contatto con le mucose di bocca, gola, intestino e vagina, senza causare alcun problema. La candida vaginale può causare un’infezione se le condizioni all’interno della vagina cambiano, traendo vantaggio proprio da eventuali situazioni di squilibrio. Le cause della candida vaginale sono legate a fattori interni e/o esterni, quali:

  • gravidanza, con conseguente aumento del livello di estrogeni;
  • alterazioni dell’omeostasi immunitaria;
  • stress intenso;
  • uso prolungato di antibiotici;
  • diabete non adeguatamente compensato;
  • predisposizione genetica.

In queste condizioni di disequilibrio, la candidosi vaginale può proliferare facilmente, causando fastidiosi sintomi e irritazioni delle mucose.

Tali fattori non sono gli unici a causare la proliferazione del fungo, in quanto lo sviluppo della candidiasi vaginale è dovuto anche a fattori di rischio comportamentali della donna, riguardanti:

  • uso di contraccettivi orali;
  • uso di dispositivi intrauterini;
  • uso di spermicidi e preservativi;
  • cattiva igiene intima;
  • biancheria intima non traspirante.

Come si trasmette la candida vaginale

I mutamenti endogeni dell’organismo, l’assunzione di determinati farmaci o cattive abitudini non rappresentano le uniche cause della candida femminile. Sebbene non sia considerata una malattia sessualmente correlata, la candida vaginale può, infatti, trasmettersi anche attraverso un rapporto non protetto. Allo stesso modo, la trasmissione del fungo da una persona all’altra è possibile con l’utilizzo di asciugamani e biancheria intima contaminati; anche l’uso di slip troppo stretti o in nylon può favorire la comparsa della candidiasi vaginale.

Analizzate le cause, come si fa a sapere se si ha la candida? Scopriamone insieme i sintomi principali.

Candida vaginale: sintomi più diffusi

I sintomi della candida vaginale possono manifestarsi anche molto tempo dopo l’inizio della proliferazione del fungo sulle mucose e includono:

  • prurito in corrispondenza delle mucose genitali;
  • ragadi vulvari;
  • dolore vaginale;
  • dolore durante i rapporti (dispareunia);
  • dolore o disagio durante la minzione (disuria);
  • perdite vaginali biancastre e lattiginose.

Generalmente, la candidosi vaginale si manifesta in forma lieve, tuttavia, alcune donne possono sviluppare infezioni più gravi che comportano arrossamento, bruciore e gonfiore.

Nel caso in cui si manifestino questi sintomi, è consigliabile rivolgersi al proprio medico o ginecologo di fiducia per individuare un’eventuale candida vaginale, al fine di ricevere una diagnosi accurata e poter identificare la cura più idonea.

Come curare la candida vaginale

Abbiamo spiegato a inizio articolo come il microbiota vaginale sia un delicato ecosistema che instaura con l’organismo della donna una relazione mutualistica. Per questo motivo, conoscere la composizione del microbiota vaginale grazie a specifici test è importante per curare la candida, specialmente se recidiva. Un’analisi molecolare dettagliata consente, infatti, di individuare un eventuale stato di disbiosi e di intervenire in maniera estremamente mirata.

Effettuare un test del microbiota vaginale consente di valutarne l’impatto sulla fisiologia dell’ospite e diventa uno strumento chiave per pianificare un corretto approccio nutrizionale e/o terapeutico, al fine di preservare o migliorare lo stato di salute ginecologico.

Come prevenire la candida in modo naturale

Nell’ambito degli accorgimenti da osservare per prevenire la candida vaginale, l’adozione di rapporti sessuali sicuri rappresenta un punto rilevante. Pertanto, è di vitale importanza diffondere informazioni sulla trasmissione di questa infezione, specialmente tra i giovani.

Analogamente, un’igiene intima adeguata è fondamentale: per la prevenzione della candida vaginale si consiglia l’uso di saponi e di detergenti delicati con pH acido.

Rimanendo nell’ambito dei rimedi naturali per prevenire la candida vaginale, sarebbe opportuno limitare la formazione di un ambiente umido, evitando di indossare biancheria intima di tessuti sintetici o costumi bagnati a lungo.

Candida vaginale: cosa mangiare?

Una corretta alimentazione svolge un ruolo altrettanto importante per preservare il generale benessere dell’organismo nonché prevenire la candida in modo naturale.Al contrario, un’alimentazione poco sana può rappresentare un fattore predisponente all’infezione da candida.

L’identificazione di suggerimenti alimentari specifici per il proprio profilo riveste un ruolo fondamentale per mantenere sotto controllo la proliferazione della candida vaginale. Un’alimentazione bilanciata che segue i principi di base della dieta Mediterranea permette di mantenere in buona salute le difese immunitarie e che contribuisce ad ostacolare la crescita del fungo: via libera quindi a frutta, verdura, alimenti integrali e fonti proteiche magre come carne e pesce bianchi, oltre che fermenti lattici.

Dato che l’infezione ha alla base un disordine del microbiota locale, il ripristino di tale equilibrio è considerato una strategia valida per contrastare l’insorgenza dell’infezione. In questo contesto, l’integrazione di probiotici ha dimostrato un buon grado di efficacia. L’uso di integratori probiotici mirato, che utilizzi specie microbiche specifiche per la propria condizione, contribuisce a ristabilire il naturale benessere intestinale e ritrovare anche l’equilibrio della flora vaginale.

Dal momento che la flora batterica vaginale è composta principalmente da lattobacilli, l’assunzione di alimenti e integratori che contengono tali batteri può aiutare sia in fase di prevenzione della candidosi che durante il trattamento.

Microbiota e infezioni vaginali ricorrenti

Quello della salute vaginale è un argomento tanto noto quanto delicato per la salute delle donne. Spesso i metodi di prevenzione e cura possono non essere sufficienti per contrastare le infezioni vaginali, specialmente se queste ultime sono ricorrenti nel tempo, come nel caso della candida recidiva. Sapevi che questi disturbi possono essere correlati anche a uno squilibrio nel microbiota intestinale? Il microbiota intestinale infatti può fungere da reservoir di microrganismi che, per prossimità anatomica, possono raggiungere anche il canale vaginale.

Il microbiota vaginale è caratterizzato da una minore diversità microbica rispetto all’ecosistema del colon e dalla predominanza dei lattobacilli, che svolgono un ruolo cruciale nella difesa del corpo femminile contro l’insediamento di potenziali patogeni, alcuni dei quali possono provenire dall’intestino.

Il microbiota intestinale, se non curato adeguatamente, può infatti rappresentare un serbatoio di microrganismi potenzialmente dannosi e può raggiungere la flora vaginale sia attraverso traslocazione interna, come ad esempio a causa di un aumento della permeabilità intestinale, sia attraverso traslocazione esterna.

In questo modo si conferma l’esistenza di una correlazione tra la microflora vaginale e quella intestinale.

Prendersi cura del proprio microbiota intestinale e, allo stesso tempo, conoscere lo stato di salute della propria flora intima è dunque importante per contrastare le infezioni vaginali ricorrenti. In che modo è possibile conoscere la composizione del microbiota vaginale, così da poter pianificare un intervento correttivo in caso di disbiosi o per mantenere nel tempo uno stato di equilibrio intimo (eubiosi vaginale)?

Test del microbiota vaginale Wellmicro®

Grazie al test del microbiota vaginale di Wellmicro® puoi finalmente prendere consapevolezza del grado di benessere del tuo ecosistema vaginale e scoprire cosa ti sta dicendo la tua intimità. In questo modo potrai ricevere preziose informazioni per seguire un corretto stile di vita, che aiuteranno il tuo medico o farmacista di fiducia a consigliarti un approccio integrativo per ottimizzare lo stato di benessere intimo.

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Il nostro esame del microbiota vaginale è realizzato con le più avanzate tecniche di biologia molecolare e presenta suggerimenti d’intervento altamente personalizzati in base alla composizione microbica riscontrata. Grazie a Wellmicro® è possibile effettuare la tipizzazione molecolare del microbiota vaginale in termini di composizione batterica e fungina e di potenziale metabolico. Ecco cosa troverai nel report:

  • Rilevazione della Community State Type (CTS);
  • Descrizione dell’ecosistema batterico a livello tassonomico di genere e specie;;
  • Rilevamento molecolare di patobionti;
  • Rilevamento di alterazioni fisiologiche;
  • Acido lattico totale e rapporto tra le isoforme (D) e (L);
  • Potenziale metabolico: produzione di acidi grassi a corta catena (SCFAs);
  • Potenziale metabolico: produzione di ammine biogene;
  • Analisi ella componente fungina del microbiota a livello tassonomico di genere e specie;
  • Indice che descrive l’interazione tra funghi e batteri (cross-talck interregno).

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Fonti scientifiche